La scorta di uova sode che mi ha fatto Pietro per Pasquetta, ha scatenato dei ricordi lontanissimi. Nei giorni di festa, da bambina, quando eravamo invitati dalla nonna paterna, sulla tavola appariva sempre questo dolce. Io, all’epoca, mangiavo pochissimo e non avevo interesse per il cibo. Ma mi ricordo questa cupolotta colorata e cremosissima: era uno zuccotto con uno strato di savoiardi bagnati nell’alkermes e all’interno degli strati alternati di crema al burro gialla e nera. Le uova erano delle galline ruspanti allevate con il mais dell’orto e il burro arrivava da una zia che aveva la stalla dalle parti di Fontanellato. Una bomba calorica che ti mantiene per una settimana, mi sono messa comunque di impegno per ricreare quei sapori, quei ricordi di pranzi preparati per stare a tavola serenamente per tanto tempo a chiacchierare. L’ultima foto è un pò scarsina, sopraffatti dalla bontà, è stata fatta in corner con un cellulare all’ultima fetta. Quando lo rifaccio, aggiorno la mostruosità.
Ingredienti per uno stampo da 1 litro
16 tuorli
200 gr di burro
350 gr di zucchero Zefiro
200 gr di savoiardi
70 gr di cacao amaro in polvere
Vanillina
Alchermes
Ho passato al setaccio le uova, ho fatto a pezzetti il burro e l’ho miscelato con lo zucchero e l’aroma di vaniglia usando il gancio a foglia nel mio fido KA. Ho aggiunto le uova e amalgamato bene. Ho diviso in due parti uguali la crema e in una metà ho miscelato il cacao in polvere. Ho rivestito una ciotola con la pellicola trasparente e ho versato in
un piatto fondo l’alchermes diluito con un poco di acqua (decidete voi se farlo o meno). Ho bagnato su entrambi i lati i savoiardi e ho foderato la ciotola, poi ho iniziato ad alternare strati di crema (alti 2-3 cm) fino ad esaurimento. Ho sigillato con la pellicola il fondo e ho fatto riposare una notte in frigo.
Al cucchiaio/ Dolci/ Tradizione
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